Una grande personalità artistica per l’artista partenopea Shara

Shara, di origini meridionali, lucana da parte di padre e campana da parte di madre, inizia il suo viaggio nel mondo della musica all’età di 12 anni incidendo un disco natalizio. Dopo gli studi liceali, approfondisce gli studi di canto e solfeggio e si iscrive all’ Università Popolare dello Spettacolo, dove studia educazione vocale, dizione, recitazione, danza e mimo.

Il 2011 è per Shara un anno assai produttivo infatti nel di un progetto molto ambizioso, il Terronian Project, che come prima iniziativa proporrà il Terronian Festival, un grande evento che vede protagonisti tutti quei personaggi, idee e prodotti di origine meridionale che verranno “battezzati” col titolo di Eccellenze del Sud. Al fine di concretizzare questa sua “idea-sogno” Shara dà prima vita ad una società di eventi, la Mediterranea, che ha l’obiettivo di porre luce ed attenzione ai territori del Sud (non soltanto d’Italia, ma del mondo intero) e poi ad una associazione (Associazione Terronian) con la quale, insieme a Salvatore Di Matteo, noto maestro pizzaiolo napoletano, vuole ancor più sottolineare l’importanza della valorizzazione della cultura e delle tradizioni relative a tutte quelle terre del Mezzogiorno italiano e quelle poste a Sud del mondo. Per l’occasione scrive appositamente il brano “Giorno” che vede la partecipazione di alcuni artisti e musicisti di origine partenopea sia noti che emergenti, brano che diverrà la sigla del festival da lei stessa ideato, prodotto ed infine realizzato nel Settembre del 2012. Tra le varie iniziative portate avanti dall’artista non poteva ovviamente mancare un nuovo lavoro discografico ispirato e dedicato proprio a queste tematiche territoriali, progetto a cui ha cominciato a lavorare nel Settembre del 2013 e che vedrà la sua pubblicazione il 26 Gennaio 2016.Durante il Terronian Festival Shara propone per la prima volta il brano “Vento del Sud” che diverrà il singolo di lancio di questo suo secondo progetto musicale cantato interamente in italiano, un EP di 4 brani inediti più una cover che vuole rendere omaggio ad un grande cantautore nonché “poeta” del Meridione italiano, Bungaro. Questo nuovo lavoro discografico avrà come brano di chiusura la versione spagnola di Giorno che in questo EP viene da lei riproposto in una veste del tutto diversa e più personale. L’ EP, curato dal musicista ed arrangiatore Pasquale Faggiano, prende il nome dal singolo Vento del Sud e vede la partecipazione di molti musicisti noti del panorama musicale italiano. Sulla scia di Eccellenze del Sud, premio nato in seno al su citato festival col fine di valorizzare personalità e prodotti d’eccellenza del Meridione italiano, Shara dà vita ad una serie di attività ed iniziative con l’intento di dar voce al Sud mettendo in risalto tutto il buono presente in questi territori e segnalando tutte le realtà in essi presenti che operano a favore dello sviluppo del Mezzogiorno d’Italia. Per maggiori informazioni visita la pagina www.shara.it

Quando hai deciso di dedicarti alla musica e perché?
Il mio viaggio nel mondo della musica è iniziato molto presto, da bambina ero già attratta dalle 7 note e dal suono del pianoforte. A 12 anni fui scelta per incidere un disco natalizio tra i molti partecipanti al provino che mi fu proposto. L’emozione e la magia che provai in sala di registrazione furono più forti della stanchezza che mi assalì a fine giornata e quando a tarda notte rientrai a casa dissi che avrei voluto ancora continuare a cantare.

Quali sono stati i tuoi primi passi nel mondo della musica? Raccontaceli.
Dopo gli studi liceali, ho approfondito gli studi di canto e solfeggio inscrivendomi contemporaneamente all’ Università Popolare dello Spettacolo dove ho studiato educazione vocale, dizione, recitazione, danza, mimo e partecipato a seminari di trucco teatrale, regia televisiva e cinematografica. Verso la fine degli anni ’90 ho iniziato a collaborare con diverse bands emergenti con le quali mi sono esibita in molti locali e manifestazioni. Nello stesso periodo ho anche avuto l’opportunità di collaborare con alcune note radio campane ed emittenti televisive. Nonostante i tanti impegni riuscii anche a trovare il tempo di entrare a far parte di un coro gospel col quale ho avuto modo di esibirmi spesso in giro tra l’Italia e l’estero. Da quel periodo in poi ebbi modo di conoscere molte persone del settore musicale con le quali iniziarono una serie di importanti collaborazioni. Tra queste c’è quella con Alfredo Petroli ex produttore di Alexia, quella con Valerio Semplici del leggendario gruppo di musica dance dei Blackbox, fino ad arrivare alla collaborazione avuta col musical We Will Rock You dei Queen, una realtà con la quale ho avuto modo di entrare in contatto nel 2007 durante la mia permanenza a Londra.

Qual è il tuo genere musicale?
Essenzialmente mi definisco un’anima pop, anche se dentro celo uno spirito molto “gospel-soul”!

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Quali artisti hanno influenzato la tua scelta musicale?
Molti sicuramente e di genere totalmente differente tra loro. Parlo di Micheal Jackson, Whitney Houston, Mariah Carey, Sarah Brightman, Celine Dion, Sheila Chandra, Coldplay, U2, Sting, Loreena McKennitt, Enya, Cocteau Twins, REO Speedwagon… ma la mia musa ispiratrice è stata senza dubbio Madonna, guardando il suo mitico concerto allo Stadio delle Alpi di Torino decisi che da grande avrei fatto la cantante!

Hai pensato di mettere insieme una band per i live?
Ovviamente sì.

Che cosa nei pensi dei Talent Show?
Credo che siano un ottimo volano per promozionarsi, ma non sono quel luogo fertile in cui possa realmente emergere una personalità artistica, con “personalità artistica” mi riferisco al concetto di “Artista” come si intendeva un tempo.

Cos’è la musica per te?
Semplicemente espressione dell’essere allo stato puro.

Descrivi il tuo singolo in 3 parole.
Etereo, fiabesco, disneyano. (Parlo di Infinito sei)

Quando prevedi di uscire con un nuovo singolo o un nuovo album?
E’ in uscita a Maggio “Il bacio del risveglio”, l’ultimo singolo estratto dal mio EP “Vento del Sud”.

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Abbandoneresti l’Italia per vivere un’esperienza musicale all’estero?
Sì certo, mi è già capitato nel 2007 quando mi trasferii a Londra, dove rimasi per circa un anno, con l’intento di trovare un’etichetta inglese che avrebbe potuto pubblicare il mio primo lavoro discografico intitolato “Pranava Rainbow”.

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