Briciola: Un appello urgente all’empatia in una società ostile alla sensibilità dei più fragili.
Attraverso metafore potenti e un linguaggio diretto, Le cose che non dico – all’anagrafe Francesca Carboni – dipinge un ritratto crudo e intenso delle sfide affrontate da soggetti sensibilmente più fragili sotto il peso schiacciante delle aspettative sociali.
“Mi sento piccola, sono una briciola quando mi guardi con gli occhiali da superman”- rappresenta un punto di partenza per esplorare le dinamiche oppressive presenti all’interno della società, dove il confronto costante con ideali inaccessibili di perfezione e successo può generare sentimenti di inadeguatezza e insoddisfazione. “Con la faccia nel fango” – lo stesso fango simbolo di vergogna e umiliazione e “La testa in ostaggio”, nuda rappresentazione del controllo mentale e psicologico esercitato dalla società; LCCND prosegue con “Ma comunque vado”: una dichiarazione di resilienza a fronte di una conformità sociale forzata in primis dalle famiglie.
“Ho mandato segnali di fumo ma qui non si vede nessuno”. LCCND utilizza un’immagine primitiva per esprimere con chiarezza una richiesta di aiuto ampiamente sottovalutata e affronta il disagio dell’ansia legato alle pressioni sociali: – “Voglio salvarmi dall’ansia di essere grande per essere grande” – perché essere “grandi” in questa società significa dover necessariamente dimostrare un consolidamento della propria posizione.
“Tu mi hai fottuto la vita” è un grido di rimprovero diretto alla società moderna, carica di pressioni sociali e aspettative che inquina il naturale percorso di crescita di un individuo il cui unico “problema” è legato alle dinamiche distruttive di una società ostile alla sensibilità dei più fragili.
“Caro dottore, non sono un manuale, ma un essere umano”, canta l’artista, evidenziando il desiderio universale di essere compresi e accettati senza essere etichettati in una serie di diagnosi e pillole, quando basterebbe solo accendere le lanterne dell’ascolto.
Con una critica tagliente e provocatoria, Briciola si rivolge a una società carica di pressioni sociali e aspettative irraggiungibili e lo fa con una combinazione avvincente di suoni elettro-pop e versi iper diretti. LCCND stavolta incarna l’urgenza di un cambiamento, invitando gli ascoltatori a riconoscere e rispettare la diversità individuale e a promuovere una cultura che valorizzi l’autenticità e la libertà di essere se stessi.
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CREDITI:
Testo: Francesca Carboni
Musica: Francesca Carboni/Sergio Lasi
Voce, Piano e Synth Bass – Francesca Carboni
Drums e Synth – Sergio Lasi
Prodotto, arrangiato e mixato da:
Francesca Carboni e Sergio Lasi
Master a cura di Piergiorgio Poi
Electrical Storm Studio, Cagliari (CA)
Label/Publisher – Beng! Dischi
Cover – Fabio Cialdella
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